Questo frutto dolce e succoso è originario della Cina, dove fin dai tempi più antichi se ne coltivavano diverse varietà. Per la sua ricchezza di vitamine (soprattutto A, B1, B2, C e PP) e di oligoelementi (fosforo, potassio, magnesio, zolfo, ferro, manganese), in Oriente vantava la definizione di "frutto dell'immortalità".
In Europa fu invece apprezzato in un primo tempo come pianta medicinale, mentre si diffidava del frutto, che si riteneva tossico. Oggi si sa che la mandorla contenuta nel nocciolo della pesca contiene l'amigdalina, che dà l'acido prussico, cioé l'acido cianidrico, estremamente velenoso.
La pesca è composta per il 90% da acqua, troviamo diversi minerali tra cui il più abbondante è il potassio.
Non solo! La vitamina C di cui ve ne è un alta percentuale ha un ruolo molto importante nel difenderci dalle infezioni , ed è indispensabile per rinforzare le ossa ed è altrettanto importante per il trasporto e l'assorbimento del ferro nel sangue.
In ultimo si ritiene che un giusto apporto di vitamina C abbia la proprietà di ridurre il rischio tumori di almeno un 70%. Altra vitamina presente nella pesca e non meno importante è il B carotene che una volta giunto nel nostro organismo si trasforma in vitamina A in grado di apportare numerosi benefici alle ossa, denti e pelle, oltre a svolgere un'azione protettiva nei confronti degli attacchi da agenti inquinanti.
Infine troviamo la presenza di fibre alimentari, proteine, zuccheri semplici, lipidi e glucidi.
Poche le calorie rese da 100 gr. di polpa fresca di pesca: solamente 32.
Gli zuccheri che contiene sono facilmente assimilabili dal nostro organismo e molti acidi organici, tra cui l'acido tartarico, l'acido malico e l'acido citrico.
Molto utile anche l'abbondante presenza di potassio in grado di apportare benefici al sistema nervoso ed al battito cardiaco, nonché di reintegrare l'eventuale perdita di sali minerali dovuta all'eccessiva sudorazione tipica del periodo estivo.
Sono utili al sistema immunitario, alla vista, alla pelle, alle unghie ed ai capelli; aiutano a contrastare i danni dell'invecchiamento, contribuiscono a regolare la pressione arteriosa e sono anche indicate nei casi di gotta e disturbi artritici.
Le pesche sono digeribili e ben tollerate dallo stomaco, tuttavia se ne consiglia il consumo lontano dai pasti, per evitare fastidiose fermentazioni che potrebbero verificarsi in associazione a latticini e carboidrati.
Essendo ricche di fibra, inoltre, le pesche sono molto sazianti e costituiscono un buono spuntino o una buona merenda per spezzare la fame pur restando leggeri.
Nell'antichità, la mandorla e il nocciolo di pesca si usavano contro il mal di testa e i disturbi digestivi, mentre le foglie e la corteccia dell'albero erano considerate vermifughe, antipiretiche e diuretiche.
La pesca contiene un acido abbastanza simile all'acido citrico, che ha la proprietà di eliminare le tossine e che la rende preziosa nella dieta di chi soffre di difficoltà digestive e di disturbi di circolazione.
È un frutto che, anche se sottoposto a trattamenti naturali di conservazione, mantiene buona parte dei suoi pregi organolettici e delle sue proprietà disintossicanti per cui, pur concentrandosi la produzione in luglio e agosto, diventare una risorsa per tutto l'anno.
Vince la tensione addominale e tonifica anche la vescica.
La pesca ha proprietà lassative e soprattutto diuretiche. Consumarla regolarmente giova quindi a chi soffre di costipazione intestinale e di stipsi, e a chi lamenta un'insufficienza renale o la presenza di calcoli urinari.
La mattina gustala cotta: svuota la pancia.
La medicina cinese consiglia questa ricetta: sbuccia 3 pesche fresche, cuocile a vapore, lascia intiepidire, e mangiale il mattino, a digiuno.
La pesca aiuta anche a limitare la traspirazione. Nella dieta di luglio, inseriscila quindi nelle insalate di frutta (con succo di limone per non farla scurire) e come accompagnamento a prosciutto crudo, pesce, formaggio fresco.
Come aperitivo, ti aiuta a digerire!
Una pesca frullata aggiunta a un calice di succo di mela trasparente è un ottimo aperitivo drenante e ti aiuta a metabolizzare meglio l'intero pasto.
Le pesche ripiene al forno, da mangiare al cucchiaio sia calde che fredde, sono un dessert tipico Piemontese.
E' preferibile utilizzare delle pesche gialle, mature ma ancora sode da dividere a metà (eliminando il nocciolo) e riempire con un composto di amaretti e cioccolato.
La cottura al forno ammorbidirà le pesche e darà vita ad un dessert molto particolare. Da provare!
Io lo conosco molto bene...sono di Pinerolo (Torino) ....lo mangio da quando ero piccola!...
Ecco la ricetta:
6 Pesche gialle medie mature e sode
Cioccolato fondente 70 gr
Amaretti sbriciolati 80 gr
Cacao in polvere amaro 10 gr
Zucchero 60 gr
Burro 30 gr
Uova 2 tuorli
Rum 1-2 cucchiai (facoltativo)
Con l’aiuto di un cucchiaino, scavate leggermente le pesche tutto intorno all’incavo del nocciolo, ponendo la polpa ricavata in una ciotola .
Spappolate la polpa delle pesche pestandola con una forchetta o utilizzando un mixer.
Sbriciolate gli amaretti pestandoli in un mortaio o con l’aiuto di un robot.
Montate i tuorli d'uovo con lo zucchero; versate il composto ottenuto in una ciotola e mescolando, aggiungete la polvere di amaretti, il cacao amaro, il cioccolato tritato, la polpa di pesca schiacciata e il rum.
Con il composto ottenuto riempite l’incavo delle mezze pesche e adagiatele, una vicina all’altra, in una pirofila imburrata, possibilmente senza lasciare spazi tra una e l'altra .
Cospargete le pesche con fiocchetti di burro e infornatele in forno già caldo a 180° per circa 40-45 minuti. Trascorso il tempo necessario, estraete le pesche ripiene dal forno e servitele ancora calde.
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