Eccoci in vista della festa della mamma.
Allora, quest'anno per questa occasione,voglio legittimarmi anche nella mia parte di mamma!
La mamma è una figura chiave nella vita di ognuno di noi.
Nella nostra cultura ciò che è materno è accogliente, angelico, dedito, premuroso, pronto al sacrificio per i figli, buono, positivo.......ma questa visione della mamma non è un po' troppo pesante da sostenere?
Noi mamme siamo sicuramente attente, dedite, premurose, accoglienti, ma siamo anche spigolose,
a volte stanche e nervose, a volte siamo dei tornado, delle sferzate di energia costruttiva, ma anche distruttiva, sappiamo dare coccole e carezze, ma anche urlare e rompere le scatole.....siete d'accordo?
Mi ha fatto molto riflettere scoprire come nelle culture hinduiste, la divinità Madre può assumere tante sembianze, cioè può essere tanto la dea accogliente, saggia e materna incarnata dalla Dea Lakshmi, quanto la terribile e aggressiva Dea Kali.
Questo legittima il fatto che... una mamma, in certi momenti, possa sentirsi tutt'altro che materna....
I bambini possono riferirsi a questo dualismo: da un lato saggia e luminosa, e dall'altro tempestosa e energica. Questo consente loro di elaborare il nostro comportamento di madri, a volte insofferenti, come un aspetto plausibile, “accettabile” del nostro essere madri.
Il tempo passa, le generazioni si susseguono, tutto cambia : le mode, la tecnologia, il clima....ma una cosa rimane ferma, anzi un punto fermo: la mamma!
La mamma è sempre la mamma e di mamma ce n’è una sola....
E anche nell’era dei social network, della digitalizzazione, della condivisione di tutto e di tutti, un giovane su tre ha come figura di riferimento la mamma.
Questo perchè l’aiuto maggiore che i giovani cercano è quello di chi è disinteressato, che ascolta senza giudicare e che riesca a far capire loro dove sbagliano garantendo il massimo della comprensione.
A questo punto mi viene da pensare: chi è il punto di riferimento dei miei figli?
La mamma che di solito è sufficientemente buona, delinea un’immagine di madre che sa rispondere istintivamente alle richieste del figlio, che sa quando proporre una novità e sa di cosa ha bisogno il figlio in quel momento.
Non è una madre perfetta, ma “sufficientemente buona” che cerca di fare il proprio meglio in ogni circostanza.
Certo è che, non esiste una madre che non sbaglia mai.... l’importante è poi fornire esperienze correttive al proprio bambino cercando di mettersi sempre in discussione.
Ad esempio, se una mamma interpreta qualsiasi pianto del neonato come fame, non riuscendo ad imparare con l’esperienza i diversi bisogni del piccolo e ripropone ogni volta del cibo, non sarà un mamma buona; ma se riesce a capire il proprio errore e si rimette “in carreggiata” il danno sarà evitato.
…E se la mamma ha una personalità ombrosa e problematica? quanto può influire sui figli?
C'è la mamma Ansiosa:
Oggi si assiste sempre più alla crescita di questo tipo di mamme che corrono dal medico per disturbi anche piccoli del proprio bambino.
Come mai tanta ansia?
Forse le mamme di oggi hanno perso fiducia nel proprio istinto rispetto a quelle di tanti anni fa che dovevano in qualche modo cavarsela da sole anche di fronte a grossi problemi.
Forse l’ansia, dipende da un diritto di sicurezza che permea la società di oggi.
Si cerca di raggiungere una meta impossibile: la sicurezza in un mondo dove tutto è insicuro e mutevole.
Anni fa si viveva in guerra, tra stenti, malattie e catastrofi naturali all’ordine del giorno; nessuno si permetteva di stare in ansia per un ridicolo raffreddore del figlio. Oggi tutto manda in ansia perché il tanto ambito diritto alla sicurezza rende talmente insicuri da vacillare di fronte a qualsiasi piccola avversità.
I figli delle mamme ansiose possono essere tristi e sfiduciati nelle proprie capacità tanto da diventare apatici. Il messaggio che imparano è questo: se la mamma si preoccupa tanto per me significa che io non sono tanto capace, non sono in grado di cavarmela da solo”.
L’importante, per noi mamme è esserne consapevoli ....e poi dalla consapevolezza far partire il vero cambiamento.
Ogni mamma dovrebbe avere gli strumenti per individuare il proprio stile comportamentale sbagliato per poi correggerlo. Perchè ogni donna può commettere degli errori, l’importante è che rimangano casi isolati e che non diventino la modalità relazionale predominante con il proprio figlio.
I problemi vissuti nel rapporto con la propria mamma possono sfociare in una grossa dipendenza da lei , dai suoi giudizi, dai suoi insegnamenti e dalle sue esigenze.
In questo modo i figli soffocano il vero sé per costruirsi un’esistenza modellata sulle aspettative materne. L’insicurezza, il senso di colpa, la dipendenza da droghe e alcool, i disordini alimentari sono le conseguenze di rapporti alterati.
L’unico antidoto per spezzare il legame logorante con la mamma è allontanarsi da lei fisicamente e psichicamente. Andarsene via di casa, costruirsi una propria vita è importante per sperimentarsi e per migliorare la propria autostima. Se non è possibile, allora l’allontanarsi dovrebbe essere psicologico; ogni cosa vista da lontano assume contorni sfocati e non suscita grande impatto emotivo.
C'è la mamma Depressa....
Se un tempo le mamme avevano compiti limitati e ben definiti, cioè dedicarsi alla famiglia ed alla casa, oggi
le donne hanno la possibilità di vivere più pienamente la propria esistenza.
Il problema nasce proprio dal non saper amministrare questa nuova libertà e spesso ci si ritrova a perdere di vista la propria essenza per inseguire strade non nostre.
La depressione di una mamma può nascere dal condurre una vita che per lei non ha significato, dall’abbandono dei propri sogni e delle proprie passioni per conformarsi alle esigenze sociali e della famiglia. Ritrovare se stesse e i propri interessi significa allontanare la depressione e la malinconia, impegnandosi a vivere in armonia con sè stesse.
La mamma depressa rende malinconici anche i propri figli che si sentono un po'abbandonati da una madre che non ha energia per dedicarsi a loro.
Inoltre può succedere che anche loro vivano un’esistenza senza interessi, senza passioni, dove ogni cosa si fa per un fine e non per la gioia di dedicarsi a ciò che piace.
Quindi, è probabile, che il bimbo diventi precocemente adulto per aiutare la mamma o che rimanga estremamente infantile, chiuso e dipendente da lei.
Nelle figlie si può creare una fortissima dipendenza dalla mamma con difficoltà ad aprirsi con gli altri.
Mamme: non dimentichiamoci che siamo anche donne !
Da che mondo e mondo noi donne siamo abituate ad essere figure multi ruolo.
La cura della casa, del marito e dei figli, ha storicamente caratterizzato la nostra vita, compreso il lavoro...
quindi, prendiamoci cura di noi stesse a 360°, cioè, su tutti gli aspetti della nostra vita ( fisica ed emozionale)
solo se lo faremo potremo tenere in piedi il mondo.....!