Oggi 25 Novembre è la giornata in cui si ricorda un problema molto grave e purtroppo anche molto diffuso..
Parlo di questo argomento, innanzi tutto, come donna che conosce molto bene ciò che significa
la violenza psicologica, la violenza domestica...e sa quanto è importante ricevere la comprensione ed il sostegno dagli altri.
E' veramente orrendo non sentirsi credute o addirittura scorgere una pungente indifferenza nelle persone
che ti circondano...e da qui è partito il mio desiderio e il lavoro di occuparmi principalmente della salute della donna in tutti gli aspetti e particolarmente sotto il profilo emozionale.....
Posso dire per esperienza che anche nel tempo, dopo tanti anni, il segno lasciato da questo tipo di violenze
è indelebile,ne rimane il ricordo inciso nell' anima ..
E questa ferita, come tutte le ferite, in alcuni momenti torna a farsi sentire, anche se non così visibilmente
dagli altri.
La nostra parte emozionale riesce a superare il trauma, ma rimarrà sempre il ricordo dei momenti vissuti
nella paura o nel vero terrore, di quella voce forte che ti lancia parole ingiuriose come se fossero coltelli
o spesso anche vere e proprie violenze fisiche.
Tutto questo, purtroppo, lo vivono anche i bambini che vivono nella stessa casa, cosa veramente angosciante!
Certo, questo problema non un tema facile da affrontare e tanto meno facile da risolvere....
Io mi occupo di prevenzione primaria per la nostra salute e quindi mi è piaciuto il pensiero avuto dal dottor Vincenzo Puppo, medico-sessuologo a Firenze, ricercatore-scrittore del Centro Italiano di Sessuologia, che pochi giorni fa ha pubblicato il suo nuovo ebook:
"La prevenzione delle violenze. Lezione per scuole, università, genitori, ragazze/i, adulti ecc.".
Parlando di questo problema il dott. Puppo è dell'idea che bisogna fare qualcosa per Prevenire , infatti nella sua intervista riportata sul giornale La Stampa di oggi, dice:
"Perché le violenze in generale, e quindi anche sulle donne, si possono eliminare solo con la prevenzione,
e su questo sono tutti d’accordo in teoria, ma in pratica? Si fa poco o niente.
Nelle scuole e università non esistono corsi di prevenzione delle violenze, e non esistono libri che, con un linguaggio semplice e sintetico, parlino realmente di prevenzione in modo concreto e che possano essere utilizzati non solo dai professori nelle loro lezioni, ma anche da chi si interessa di questo argomento, dai genitori ecc.
Cosa è la prevenzione primaria?
«Per prevenzione primaria si intendono tutti gli interventi mirati a prevenire la violenza prima che si verifichi.
Mentre oggi, oltre a proporre pene più severe per i responsabili di violenza, si parla e si interviene soprattutto sulla prevenzione secondaria, ossia gli interventi che si concentrano sulle risposte più immediate alla violenza, quali assistenza pre-ospedaliera, servizi di pronto soccorso o terapia per le malattie a trasmissione sessuale dopo uno stupro e così via; e sulla prevenzione terziaria, cioè gli interventi che si concentrano sull’assistenza a lungo termine a seguito di violenza eccetera».
«A questo proposito, vorrei riportare un significativo pensiero di Nelson Mandela:
“Molti di coloro che convivono quasi quotidianamente con la violenza ritengono che essa sia un aspetto intrinseco della condizione umana. Ma non è così. La violenza può essere prevenuta.
Le culture violente possono essere rovesciate. I governi, le comunità e gli individui possono fare la differenza. Il nostro compito è quello di dare ai nostri figli – i cittadini più vulnerabili in qualsiasi società – una vita libera dalla violenza e dalla paura.
A questo scopo dobbiamo impegnarci instancabilmente a costruire la pace, la giustizia e la prosperità non solo in ogni paese, ma anche in ogni comunità e tra i membri di una stessa famiglia.
Dobbiamo occuparci delle radici della violenza”».
Anche noi crediamo sia fondamentale la prevenzione: quindi per lei ci dovrebbero essere veri e propri corsi per questo in tutte le scuole?
«La base di una prevenzione efficace è creare un ambiente sociale che faciliti e promuova relazioni personali paritarie e non violente.
Le nuove generazioni di bambini devono diventare adulti con abilità migliori di quelle avute in generale dai loro genitori per gestire le relazioni e risolvere i conflitti, con maggiori opportunità per il proprio futuro e con nozioni più appropriate sul modo in cui uomini e donne possono entrare in relazione tra loro e condividere il potere.
E’ fondamentale coinvolgere i bambini e i giovani e impegnarsi per modificare le norme sociali e della comunità, e questo si può fare solo intervenendo nelle scuole (e università) con corsi/lezioni continue, tutti gli anni, non devono essere fatte saltuariamente (per esempio quando ci sono episodi di violenza riportati dai mass-media) o solo per le “giornate” mondiali».
Il dottor Puppo dimostra di essere in prima linea nella lotta all’ignoranza che tutt’ora grava nel Ventunesimo secolo riguardo la sessualità e i temi inerenti – violenze comprese.
Ecco perché il suo lavoro è importante: perché, alla fine, è un problema che riguarda tutti – nessuno escluso.
E forse sarebbe ora di fare qualcosa di concreto....e ricordiamoci di dare sempre conforto a tutti quelli che
piangono....
Rosy Cervellera
Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!" W. Shakespeare