Il coriandolo (Coriandrum sativum) è una pianta erbacea annuale originaria dei paesi del Mar Mediterraneo, che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere; è conosciuto anche come prezzemolo cinese, ed appartiene infatti alla sua stessa famiglia.
I frutti del coriandolo vengono utilizzati come spezia: sono dolci con un lieve sapore di limone e sono
meno piccanti delle foglie, che non sono gradite al palato di tutti, poiché mentre alcuni ne adorano
l’aroma e il sapore speziato e amaro, altri le trovano sgradevoli.
I frutti del coriandolo sono uno degli ingredienti principali del garam masala, una miscela di spezie molto usata nella cucina indiana, sud americana e orientale in genere, e attualmente un po’ meno in quella Europea.
Il coriandolo era molto conosciuto in antichità e Plinio il Vecchio suggeriva di mettere alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino per prevenire febbre e mal di testa.
La parola coriandolo deriva dal termine latino Coriandrum che a sua volta trova le radici nella parola greca corys (cimice), seguita dal suffisso -ander (somigliante).
Il nome di questa pianta si riferisce allo sgradevole odore che emana fino al periodo della maturazione dei frutti, simile a quello delle cimici.
Per questo motivo la pianta del coriandolo è conosciuta anche come erba cimicina.
Perciò, quando si semina il coriandolo è bene sapere che può influenzare la crescita delle piante vicine:
ad esempio il finocchio soffre se coltivato accanto al coriandolo mentre l'anice ne trae vigore.
Altra curiosità legata al nome di questa spezia è il motivo per cui oggi chiamiamo coriandoli i pezzetti di carta colorata che per tradizione si lanciano a Carnevale: nel XV secolo durante i festeggiamenti si lanciavano confetti che spesso consistevano in semi di coriandolo glassati.
Nel tempo questi dolcetti di zucchero si sono trasformati fino a diventare i dischetti di carta che
conosciamo oggi e che hanno mantenuto il nome della spezia che hanno sostituito.
Il coriandolo trova impiego per le sue proprietà, come coadiuvante nel trattamento di disturbi quali senso
di pienezza, flatulenze e leggeri spasmi gastrointestinali, in quanto è carminativo, antispasmodico e stomachico, è quindi un buon rimedio naturale contro coliche addominali, difficoltà digestive e gonfiore.
Con il coriandolo si può preparare un infuso digestivo, efficace e dal sapore aromatico: basterà mettere 2 grammi di semi di coriandolo in 100ml di acqua bollente per qualche minuto.
Un paio di cucchiai dopo i pasti saranno sufficienti per favorire la digestione e l'eliminazione dei gas intestinali.
Il suo effetto stimolante attenua il senso di fatica, combatte l'inappetenza e lo rende un buon tonico per l'attività cerebrale e per il sistema nervoso.
Il coriandolo ha inoltre un effetto fungicida e antibatterico.
Una ricerca condotta presso L'Università di Beira, in Portogallo, svela le inaspettate proprietà
antibatteriche del suo olio essenziale.
Chi l'avrebbe mai detto che dietro un'erba aromatica utilizzata in cucina si celasse un potente antibiotico?
Ebbene si, il coriandolo, spesso usato per aromatizzare liquori o utilizzato come infuso contro i dolori di stomaco, per problemi di aerofagia ed emicrania e come aiuto per la digestione, sembrerebbe avere anche propretà antibatteriche.
Il suo olio essenziale è un vero toccasana...
In particolare l'attività antibatterica sembrerebbe proprietà tipica dell' olio essenziale di coriandolo.
Nello studio portoghese è stato dimostrato infatti essere attivo contro più di 10 specie patogene come i microrganismi appartenenti ai ceppi di Escherichia Coli, Salmonella enterica, Bacillus cereus e Staphylococcus aureus.
Non solo, l'olio essenziale sarebbe anche in grado di agire in sinergia all'anfotericina nei confronti della Candida albicans e di fornire una protezione addizionale contro i ceppi di Candida tropicalis.
Efficace già a piccole dosi!
Lo straordinario effetto, ottenuto con dosi di soluzione contenenti soltanto l'1,6% di olio essenziale, sembrerebbe dovuto alla capacità dell'estratto di danneggiare la membrana che circonda le cellule batteriche. Ciò interrompe la barriera tra il batterio e il suo ambiente inibendo così alcuni processi essenziali tra cui la respirazione, che alla fine porta alla morte della cellula batterica.
Un alternativa agli antibiotici di sintesi?
Come dichiara la dottoressa Fernanda Domingues, una delle autrici dello studio, "il coriandolo potrebbe rappresentare una possibile e valida alternativa all'utilizzo di antibiotici di sintesi, già accusati di causare resistenza e divenire inefficaci nel tempo".
Le possibili applicazioni di questa spezia quindi si potrebbero estendere, oltre a quelle alimentari, a quelle terapeutiche attraverso la formulazione di prodotti come pillole, creme e collutori.
“Questa erba da cucina è in grado di mobilitare mercurio, cadmio, piombo e alluminio tanto nelle ossa
che nel sistema nervoso centrale.
È probabilmente l’unico agente efficace nel mobilitare il mercurio immagazzinato nello spazio intracellulare (allegato al mitocondri, tubulina, liposomi ecc) e nel nucleo della cellula (invertendo il danno al DNA di mercurio).”
(Tratto da Dietrich Klinghardt, MD, PhD – Chelazione: Come Rimuovere dal Corpo Mercurio, Piombo e altri metalli)
Essendo la sua azione di rimozione molto efficace, può instaurarsi un processo chiamato re-intossicazione se le tossine rimosse dal coriandolo sono quantitativamente superiori a quanto il corpo è in grado di espellere:
le tossine non fuoriuscite possono inondare il tessuto connettivo (ove risiedono i nervi) con un alto effetto di dannosità dei metalli, che erano precedentemente situati in posti nascosti e meno pericolosi.
Questo processo di re-intossicazione può essere facilmente evitato con l’assunzione contemporanea di un agente chelante che possa assorbire le tossine nel tratto intestinale:
la Zeolite, un minerale vulcanico, o la Chlorella, un organismo algale..
Uno studio recente ha dimostrato nei test su animali un eliminazione di alluminio dallo scheletro superiore a qualsiasi altro agente disintossicante conosciuto.
Il coriandolo induce la colecisti a riversare bile – contenente le neurotossine escrete – nello intestino tenue.
Il rilascio di bile – fenomeno che avviene naturalmente dopo i pasti – è reso molto più efficace dal coriandolo.
Se però non si assume il secondo agente – come la zeolite o la chlorella – la maggior parte delle neurotossine finiscono per essere riassorbite lungo la strada verso l’intestino tenue dalle terminazioni nervose del sistema nervoso enterico..
Per questo si consiglia vivamente di assumere l’agente chelante circa 30 minuti prima del coriandolo.
Tuttavia, c’è dell’altro : l’olio di coriandolo aiuta nei casi di eczema, psoriasi e anche rosacea.
Analizzando gli effetti di un estratto a base di coriandolo su animali da laboratorio affetti da diabete di tipo 2, artificialmente indotto, gli esperti hanno riscontrato che riduce i livelli ematici di glucosio e aumenta i livelli
di insulina, che è l’ormone che controlla gli zuccheri nel sangue.
Riduce il colesterolo LDL e aumenta il colesterolo HDL.
Studi di medici riguardanti i lipidi ematici, hanno portato a dichiarare che: “il coriandolo ha tutte le carte in regola per essere utilizzato come rimedio casalingo con effetti curativi e di prevenzione contro il colesterolo alto.”
I potenti agenti antiossidanti del coriandolo proteggono il fegato e stimolano la naturale capacita’ di rigenerarsi: buona notizia per gli alcoolisti e affetti da epatite C.
Mal di testa e altri sintomi in forma acuta, quindi anche dolori articolari, possono essere risolti con effetto rapido ottenendo un “tè al coriandolo” con 20 gocce di Tintura di Coriandolo in una tazza d’acqua bollente.
Frizionare 5 gocce di Tintura di Coriandolo due volte al giorno sulle anche, per un effetto di rimozione dei metalli tossici da tutti gli organi e articolazioni situati sotto il diaframma.
Frizionare nella stessa modalità anche i polsi, per ottenere un’identica azione generale sopra il diaframma.
Il polso presenta un’alta concentrazione di nervi, oltre ad essere il passaggio dei principali canali linfatici.
Possibilità di frizionare da 10 a 15 gocce sulla zona dolente per contrastare localmente il dolore, talvolta con effetto immediato.
Il coriandolo, col suo aroma delicato, può essere aggiunto in molte preparazioni gastronomiche
senza coprire il gusto delle pietanze.
Questa spezia si presta molto bene a insaporire zuppe e minestre, legumi, carne, pesce e verdure, in particolar modo cavoli e crauti.
I semi interi sono indicati nella preparazione di sottaceti e salamoie mentre macinati sono perfetti per insaporire carne, pesce e insaccati.
Il coriandolo è usato nella preparazione di liquori e digestivi, lo troviamo ad esempio nel Ratafià, nel Gin e nello Chartreuse.
I frutti del coriandolo si conservano in recipienti di vetro con chiusura ermetica lontano dalla luce e dall’umidità; si dovrebbero conservare interi e macinare al momento dell’utilizzo, poiché se conservati in polvere, l’aroma si disperde molto facilmente.Etichette: erbe aromatiche